Entro per la prima volta grazie all'indicazione sul blog di Beppe Grillo.
Pesonalmente non sapevo molto di Tenco, le solite cose, e affermazioni sentite in programmi sugli anni '60 di alcuni anni fa.
Poi a giugno al festival della musica di Mantova ho assistito alla presentazione del libro "Luigi Tenco" di Marco Peroni e Gioacchino Lanotte, ed. Ricordi, libro che fa parte di una collana che ha l'intento di leggere la storia attraverso le canzoni. E qui ho scoperto la grandiosità di Tenco, ho ascoltato ciò che lui voleva dire. Ripenso all'assurdità detta dal "bandiera gialla" sull'episodio della morte in cui affermava che ciao amore ciao era una canzone bruttina. A me vengono i brividi quando l'ascolto sentendo come racconta il dramma dell'immigrazione.

Alla stesura di quel suo ultimo brano Luigi aveva lavorato molto e chi, come ginopaoli (non conosco l'episodio del Bandiera Gialla a cui ti riferisci), ne disconosce il merito, dimostra quantomeno di non avere in buona considerazione quello che, per opportunismo, chiama amico.
L'opportunismo vero è quello di tacere, in nome dell'amicizia, anche una propria convinzione.
Di questo brano trovi le varie versioni di Luigi nel mio juke-box comprese quelle cantate in lingua spagnola ed in lingua catalana.
Un buon libro che ti segnalo su Luigi è quello che nel 1997 pubblicò la casa editrice Tormena di Genova realizzato anche con i contributi dati dalla sua famiglia. Lo scrisse Renzo Parodi e frugando bene su Internet ritengo sia ancora reperibile.

Forse non sono stata molto chiara io. Per bandiera gialla intendevo l'interprete di quel brano, Gianni Pettenati che in quelle trasmissioni di Red Ronnie di qualche anno fa sosteneva che la canzone era francamente bruttina e ne giustificava quindi l'esclusione. Lui poi sosteneva che non comprendeva il gesto, visto che la canzone non meritava un tale sacrificio.
Questo per dire quali messaggi a volte passano. Comunque anche in alcuni servizi Tg di qs giorni i contenuti non erano lontano da ciò che ho appena detto, e di qs me ne dispiace molto.