Un saluto agli amici del forum e complimenti all'ideatore. Mi chiamo Paolo, ho 21 anni e probabilmente sono un alieno perchè preferisco le canzoni di Luigi a tutte le canzoni che la radio passa (e alcuni le chiamano musica!). Oggi chi scrive Canzoni è condannato a esibirsi in posti improbabili davanti a un pubblico esiguo (un bravo cantautore dei giorni nostri è Alessio Lega, consiglierei di ascoltare la splendida "Straniero"; recentemente ho apprezzato "Il regno delle fate" di Max Manfedi). Anche il jazz - uno dei pilastri su cui si fondava la musica di Luigi - è ridotto alla nicchia e spesso si tende a confondere un pop elegante (come quello di Norah Jones, che non amo) con il jazz.
Come può, un artista morto nel 1967, colpire un giovane di ventun'anni? Sicuramente il merito è delle sue canzoni (quanta speranza nella disperazione di "Vedrai,vedrai"!), della sua bravura come musicista (era un grande sassofonista e io, che sono un dilettante in questo strumento, rimango ammaliato dalle sue note), della sua voce indimenticabile e soprattutto del suo essere coerente fino all'ultimo. Sono un cantautore alle prime armi, sconosciuto, e già mi accorgo di quanto possa essere difficile evitare compromessi di ogni sorta. Vorrei che ci fosse ancora lui a cantare "ognuno è libero di fare quello che gli va!"

Paolo Fiorucci

ricambio i complimenti e ti dico che, già diversi giorni fa, ho segnalato, sia pure in maniera indiretta, il senso del tuo messaggio alla famiglia di LUIGI