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LUIGI TENCO webforum

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Ragazzo mio

Buongiorno

Mi chiamo Giacomo Carloni, insegno la lingua italiana alla Volkshochschule di Augusta (vicino a Monaco di Baviera) dal 1998.

Attualmente offro dei corsi basati sulle canzoni italiane, soprattutto degli anni 60.

Uso tra l’altro “canta che ti passa” e “cantare l’italiano”.



Avrei un piccolo problema, forse mi potete aiutare.

La canzone più significativa di Tenco e’ stata interpretata molto diversamente dai miei corsisti,

tanto da procurarmi dei dubbi. Il protagonista e’ il padre del ragazzo, la madre o un estraneo?

Il protagonista e’ un disoccupato? Il ragazzo e’ orfano di padre?

Qual'e' l'interpretazione piu' probabile?



Ecco il testo:



Ragazzo mio

Luigi Tenco (1964)



Ragazzo mio, un giorno ti diranno che tuo padre

aveva per la testa grandi idee, ma in fondo, poi,

non ha concluso niente.

Non devi credere, no, vogliono far di te

un uomo piccolo, una barca senza vela;

ma tu non credere, no, che appena s'alza il mare

gli uomini senza idee, per primi vanno a fondo.



Ragazzo mio, un giorno i tuoi amici ti diranno

che bastera’ trovare un grande amore

e poi voltar le spalle a tutto il mondo.

Ma tu, non credere, no, non metterti a sognare

lontane isole che non esistono

no, no, non credere, ma se vuoi amare l'amore

tu,...non gli chiedere quello che non puo’ dare.



Ragazzo mio, un giorno sentirai dir dalla gente

che al mondo stanno bene solo quelli che passano la vita a non far niente.

No, no, non credere no,

non essere anche tu un acchiappanuvole che sogna di ”arrivare”

non devi credere, no, no, no, no non invidiare

chi vive lottando invano col mondo di domani.





Qualcuno mi sa dire dove posso trovare altro materiale didattico,per esempio il libro “l’italiano cantando”?

Grazie in anticipo

Giacomo

Re: Ragazzo mio

Il brano, come in genere tutti quelli che Luigi ha composto, è autobiografico.
Luigi aveva un amico di nome Roy con il quale ha condiviso significativi momenti della sua vita al punto che partecipò come testimone alle sue nozze e gli fu vicino quando nacquero dei figli.
Ragazzo mio è dedicata al figlio, di nome Alessandro, del suo amico nato nella prima metà degli anni '60. Luigi era solito "viziare" questo bambino esercitando probabilmente su quest'ultimo l'affetto paterno che invece era a lui mancato, essendo cresciuto solo con la madre ed il fratello maggiore.
Chi ha conosciuto l'amico di Tenco ritrova nei connotati del padre di "ragazzo mio" un fedele ritratto di questo amico di Luigi.
Fra le varie ipotesi che tu accrediti, forse quella che più si avvicina è l'ipotesi del "disoccupato". L'impressione che l'amico di Luigi riusciva a dare credo sia stata infatti quella di essere una persona poco concreta.
Altro non so dirti. Spero che altri sappiano darti le indicazioni bibliografiche che cerchi per il tuo lavoro.
Ti ringrazio per l'interesse suscitato.
Massimo

Re: Re: Ragazzo mio

Grazie Massimo per la tempestiva risposta. Servirà a chiarire tutto. Se hai bisogno aiuto per il sito fammi sapere (me la cavo bene in illustrator e photoshop) Giacomo